Un mare di ricordi
By Elena Stefani
17.06.18
Sono sempre stata una ragazza amante dei viaggi e dell’avventura. La voglia di viaggiare e scoprire nuovi angoli di mondo mi ha portata negli anni a collezionare ricordi legati a luoghi mozzafiato che solo a ripensarci mi vengono i brividi. Appena arrivata a Formentera mi sono sentita subito a casa, l’isola, le persone e il calore del sole hanno fatto scaturire in me una serie di sensazioni positive e ho subito percepito un forte senso d’appartenenza. Durante i primi giorni ho esplorato diverse spiagge, calette e sentieri che hanno confermato le considerazioni che a primo impatto avevo fatto.
Poi, la svolta…
Ho partecipato ad un’escursione in barca organizzata da Orcasub Formentera. Utilizzando il servizio transfert, da loro organizzato dall’hotel Maryland, io e altro gruppetto di clienti siamo arrivati al porto dove abbiamo incontrato il nostro capitano Luca.
Dopo averci dato una breve ma efficace spiegazione del Tour che avremmo fatto quel pomeriggio, abbiamo salpato alla volta di Espalmador, isola privata raggiungibile solo in barca. Durante questo primo tragitto abbiamo potuto ammirare “Illetes”, la lingua di sabbia più famosa dell’isola che si estende fino ad arrivare ad “Espalmador”. La luce del sole riflettendosi nel mare creava effetti spettacolari mescolando tratti di azzurro cristallino a strisce di blu zaffiro. E proprio in mezzo a quel mare caraibico si erge un’isola che pensavo esistesse solo nelle fotografie. Un mix di sabbia chiarissima a tratti rosata e vegetazione che si stagliano in mezzo al mare. Ho trascorso quasi un’ora a passeggiare sulla sabbia soffice esplorando l’isoletta ed è proprio in quel momento che ho realizzato che questo ricordo mi sarebbe per sempre rimasto nel cuore.
Ripresa la navigazione ci siamo diretti verso un altro punto interessante della costa, sia per bellezza di paesaggio che per limpidezza del mare: Punta Prima. Anche li ci siamo muniti di maschera e boccaglio, ci siamo tuffati per rinfrescarci e osservare la differente flora e fauna marina.
Successivamente abbiamo costeggiato scogliere colorate di tutte le sfumature dell’ocra che riflettevano la luce del sole fino all’entrata di alcune grotte. L’imbarcazione su cui eravamo, essendo un gommone, ci ha permesso di entrare nelle grotte in profondità e così abbiamo potuto ammirare i giochi di luci e colori che rocce e acqua creavano riflettendo la luce del sole durante la terza fermata del nostro tour. Il nostro capitano Luca ci ha consegnato maschera, boccaglio e pinne ed invitati a visitare i fondali della grotta.
L’ultima fermata, ma non per bellezza e importanza, della nostra escursione è stata“Cala Embaster”: una insenatura rocciosa caratterizzata da 3 profondi buchi nella costa che ho poi scoperto chiamarsi “Varaderos”, rimessaggi per le barche tipici delle Isole Baleari. Dopo una sosta snorkeling, ci ha raggiunti con una piccola imbarcazione un personaggio assai simpatico che si faceva chiamare “Mojitoman”, praticamente un bar galleggiante.
Non mi era mai capitato di poter prendere un drink preparato e servito letteralmente in mezzo al mare!!
Ripresa la navigazione ci siamo avviati verso il porto per tornare a casa.
Questa esperienza è entrata a far parte della mia cerchia di ricordi che colleziono viaggiando nel mondo, ogni volta che penserò a Formentera le prime cose che ricorderò saranno la spiaggia chiara di Espalmador e la sua verde vegetazione, le coste che riflettevano la luce del sole sul mare e gli scorci magnifici di questa isola che, vista dal mare, sembra ancora incontaminata e sconosciuta all’uomo.
Un Tirocinio Curriculare piacevolmente insolito
di Tamara Frigo
13.06.2018
Un’ estate lavorativa tra spiagge, mare, immersioni e tanto altro.
Quest’anno ho detto basta alla combo Heidi e caprette felici, messo da parte corda per arrampicare, passeggiate in montagna e mi sono convertita al mare, ma non uno qualsiasi, bensì ho deciso di trascorrere l’estate in un piccolo angolo di paradiso, Formentera.
La selvaggia, incontaminata ed intrigante Formentera.
Ho trovato questo lavoro grazie ad un sito internet per esperienze lavorative all’estero dell’università di Bolzano. Questo tirocinio curricolare per me doveva essere principalmente un’opportunità per imparare lo spagnolo ma, tra una parola nuova e l’altra, si sta rivelando una fantastica esperienza grazie a colleghi, lavoro e tutto il resto.
I miei compiti consistono nella promozione e nel marketing delle escursioni in barca ed immersioni del centro nautico subacqueo Orcasub Formentera, un’azienda nata nel 1995 su questa fantastica isola.
Appena arrivata, ad inizi maggio, sono stata calorosamente accolta da tutto lo staff (con una bella cena) nell’appartamentino nel quale viviamo vicino al paese di San Fernando. La zona è molto tranquilla e silenziosa e la casetta ha due stanze da letto, cucina, un grande bagno, un bel giardino e un ampia verandanel quale passare belle serate tra di noi.
Lo staff è composto da istruttori di subacquea, ragazzi che studiano per completare i brevetti di sub e le ragazze della promozione fin da subito si sono tutti dimostrati cordiali e comprensivi. Venendo tutti da percorsi molto diversi, è sempre interessante raccontarsi aneddoti e storie. Una bella atmosfera in ufficio ci permette di scambiarci idee su possibili miglioramenti in tutta serenità e di scherzare amichevolmente nei momenti di minor lavoro.
Per quanto riguarda la mia personale esperienza, posso dire di essermi trovata molto bene in questi due mesi di tirocinio. Avendo sempre lavorato nel turismo e a contatto con il pubblico il lavoro della promozione è per me un piacere e mi risulta naturale.
Consiglio questa esperienza a chiunque abbia passione a lavorare con le persone e voglia di passare una bella estate in tranquillità e con molto divertimento.
La scoperta di un nuovo mondo
di Tamara Frigo
01.06.2018
Si può vivere il mare per anni, passeggiando lungo le candide spiagge, nuotando in superficie o facendo tutti gli sport che ci consente di praticare. Si può dire tuttavia di conoscerlo se non si è mai vista la ricchezza e la vita che il mondo marino nasconde nei suoi fondali?
Questo pensiero ha cominciato a vagare nella mia mente da quando, quel giorno, sono venuta per la prima volta a contatto con una nuova ed affascinante realtà, quella della subacquea.
Quasi per caso, grazie ad un’esperienza di tirocinio presso Orcasub Formentera, mi si è presentata l’opportunità di poter svolgere la prima immersione, un cosiddetto “battesimo del mare”.
Non avevo proprio idea di cosa aspettarmi. Per me, ragazza di montagna la quale il mare non lo vedeva da 5 anni, la subacquea era qualcosa di visto solamente in “trappola in fondo al mare” con Jessica Alba. Non mi ero mai posta il quesito se volerlo o non volerlo provare o se potesse o meno interessarmi e forse questo ha contribuito ulteriormente al mio stupore una volta sott’acqua.
La mattina dell’immersione, una volta salita sulla Land Rover blu metallizzato mi sono ritrovata a parlare con le altre persone che avrebbero svolto l’immersione quel giorno. Ricordo l’entusiasmo di ognuno nel raccontare le proprie esperienze sottomarine fatte in precedenza. Volendo essere sincera, in quel momento pensai che tutto quel trasporto nei racconti fosse quasi forzato come a voler mistificare le loro gesta… Ah, come mi sbagliavo.
Il mondo della subacquea è fatto di comprensione, aiuto, umiltà, generosità e tanta curiosità. Puoi sempre contare sui tuoi compagni di immersione anche dovesse essere la prima volta che ci parli. Nessuno vuole sentirsi migliore degli altri e tutti sono disposti ad aiutare anche per le più piccole difficoltà.
È come se, immersi nella realtà di un mondo che non ci appartiene e di cui siamo solo spettatori, l’animo umano ritrovasse la sua genuinità e scomparisse quel senso di egoismo e apparenza che ci è cucito addosso dalle regole del comportamento sociale.
Una volta al molo d’imbarco, ci siamo tutti adoperati per portare le varie borse subacquee in barca e poi siamo partiti alla volta del luogo in cui si sarebbe svolta l’immersione. Durante il tragitto, come è normale fare, tutti i subacquei prepararono le loro attrezzature sub e io li guardavo incuriosita dai vari passaggi fatti con estrema tranquillità e sicurezza.
Gettata l’ancora e indossate le attrezzature sub, i subacquei brevettati, uno alla volta, sono scesi in acqua con la classica capovolta all’indietro per poi immergersi in un mare verde smeraldo.
Io invece sono rimasta in barca con Fabio, l’istruttore che mi ha guidato in questo battesimo, che con pazienza mi ha spiegato le regole base per immergermi in completa sicurezza e tranquillità e successivamente mi ha aiutato ad indossare l’attrezzatura sub e a scendere in acqua. Siamo rimasti qualche minuto in superfice, respirando dall’erogatore, per abituarmi a questa nuova sensazione e sentirmi a mio agio con l’attrezzatura e l’ambiente che mi circondava.
Dopodiché siamo scesi lentamente lungo la cima dell’ancora fino ad arrivare su un basso fondale di 2 metri e lì tutto si è trasformato in qualcosa di incredibilmente facile e divertente. Devo ammettere che pensavo mi sarei trovata più a disagio in un ambiente a me totalmente sconosciuto. A maggior ragione ammiro la capacità di Fabio e degli altri istruttori di Orcasub Formentera nel riuscire a trasmettere tranquillità e sicurezza a persone che si avvicinano per la prima volta a questo sport.
Praterie di posidonia ed alghe fluttuavano come mosse dalla brezza, pesci di varie forme e dimensioni nuotavano tranquilli nel loro ambiente naturale. Polpi si nascondevano negli anfratti delle rocce e stelle marine giacevano pacifiche in mezzo alla flora del mare. Uno spettacolo surreale, come essere parte di un documentario televisivo, immersi in un’atmosfera di pace armoniosa che solamente il rumore del tuo respiro mantiene i tuoi pensieri legati alla realtà.
Grazie a maschera ed erogatore ho scoperto un mondo con i suoi ritmi e le sue abitudini, i suoi colori e le sue forme. Un mondo nel quale si vorrebbe rimanere immersi per sempre…e grazie ancora a Orcasub Formentera nell’avermi invogliata a scoprire uno sport basato su sani valori di semplicità e spirito di gruppo.
Un Corso Subacqueo di tre generazioni
Quella mattina, avevano partecipato molte persone alla prova gratuita in piscina con le bombole che facciamo tutti i giorni alle 12. Sicuramente perché, essendo un lunedì, la maggior parte delle persone erano appena arrivate e stavano ancora decidendo come organizzare al meglio l’aspettatissima settimana di vacanza.
Nel pomeriggio alle 17, dopo una meritata “siesta” si presentarono come sempre diverse persone che avevano provato alla mattina e che, entusiaste della scoperta del mondo sommerso, si erano finalmente decise a fare un battesimo del mare con le bombole. In particolare quel giorno fu veramente per noi dell’Orcasub una giornata di grande soddisfazione. Per primo entrò Mike, un signore di mezz’età, che si vedeva subito avere una grande forma fisica. Poi entrò Jhon, che scoprimmo essere il figlio di Mike, con una maglietta che riportava a caratteri vistosi la scritta “half a century” (“mezzo secolo”) che era poi il motivo della loro vacanza a Formentera, festeggiare i suoi 50 anni. Infine entrò Robin figlio di Jhon, con un grande salto che quasi fece cadere il nonno per terra.
Mike ci chiese subito se c’era un limite di età per fare il corso subacqueo e noi gli rispondemmo da standard che bastava avere un certificato medico di idoneità all’attività subacquea ricreativa ed un minimo di 10 anni. Chiaramente pensavamo che la domanda fosse pensata per il bambino che saltava a destra e a sinistra pieno di entusiasmo e che scoprimmo poi avere 12 anni. Quindi la seguente domanda: “io ho 75 anni è un problema?” Scambio di sguardi con i colleghi tra lo stupore e l’incredulità per la grande forma fisica di questa persona a cui avremmo dato al massimo 55/60 anni! “Assolutamente no!” gli rispondemmo quasi all’unisono con il mio collega. “Bene” rispose Mike “allora ci piacerebbe fare il corso tutti e tre assieme”.
Per noi fu un momento di grande soddisfazione perché non erano assolutamente venuti in vacanza con l’idea di seguire un corso subacqueo ma di passare del tempo assieme rilassandosi su qualche spiaggia. Alla mattina invece avevano fatto tutti e tre la prova gratuita in piscina e ci dissero che gli era piaciuto così tanto che non avevano avuto bisogno di parlarne a lungo. Dopo una veloce burocrazia iniziammo subito il corso con una breve parte teorica e tanta, tantissima parte pratica in acqua come richiesto!
Il corso durò 5 giorni, e alla fine tutti e tre raggiunsero i requisiti richiesti per essere brevettati. Fu veramente una bella esperienza da parte nostra perché ci permise di confrontare in una sola volta tre generazioni con mentalità, esigenze e modi di pensare molto diversi. Da parte loro poi, come ci dissero, questa avventura rafforzò ancor di più il loro legame e li portò a conoscere le bellezze di un mondo, quello subacqueo, fino a quel momento sconosciuto.
Una bellissima immersione
Il posto d’immersione era uno di quelli dove andavamo più spesso: Punta Gavina. Il livello dei sub in barca – 6 in totale – era abbastanza disomogeneo: Open Water e Avanzati, niente comunque che due guide subacquee non possano gestire in tutta sicurezza.
Avevamo comunque concordato di fare un paio di tuffi a poca profondità (tra i 10 e i 20 metri) di apertura della settimana d’immersione. La giornata, si parla di metà giugno, era spettacolare: il sole alto in cielo e l’aria limpidissima.
Speravamo solo di non trovare corrente, cosa che ci avrebbe costretto a cambiare punto d’immersione. Niente corrente, briefing, sistema di coppia, entriamo in acqua. Io guido, Fabio chiude il gruppo. Perfetto, l’immersione iniziò bene e trovammo proprio vicino all’ancora, su un pianoro a 6 metri di profondità, una tana con due polipi.
Erano timidi ma curiosi, come nella loro natura, ci mettemmo tutti intorno ad osservarli e questo rilassò il gruppo. L’attenzione passò subito dal se stessi all’osservazione dell’ambiente circostante e la respirazione diventò lenta e profonda.
Il sole creava sul basso fondale giochi e riflessi di luce spettacolari che solo chi si immerge conosce. Iniziammo ad immergerci e dai 6 metri di profondità seguimmo una parete che conduce su un fondale a 20 metri. Incontrammo la fauna tipica di questo punto d’immersione: delle belle corvine, un bel branco di saraghi, qualche sospetto dentice in lontananza, murene, gronchi, cerniotti.
Poi, girandomi per controllare il gruppo e chiedere l’ok a Fabio, mi accorsi, come avevano già fatto altri del gruppo, che non eravamo più soli: un gruppo di pesci balestra, 6 per l’esattezza, ci stava seguendo e i più curiosi stavano già giocando con le nostre bolle!
L’eccitazione era così grande che a stento mantenemmo il controllo del gruppo, dato che ognuno ormai pensava più a inseguire i balestra più che a tutto il resto.
Il pesce balestra, battagliero e aggressivo se disturbato nel periodo della cova delle uova – e curioso e confidente nelle rare occasioni in cui capita di incontrarlo.
Il più curioso di questi pesci si spinse addirittura fino ad appoggiare la sua bocca contro il vetro della maschera di uno dei nostri subacquei. L’immersione finì lì.
Su un fondale di appena 15 metri di profondità respirammo tutta l’aria che ci restava nella bombola facendo a gara a chi riusciva ad attirare più pesci balestra con le proprie bolle. Fu un’immersione veramente bella, una grande emozione, una delle tante che spesso ci danno le profondità marine.
Incontro con i delfini
La giornata non era delle più serene; essendo solo agli inizi di maggio, il tempo non era ancora stabile e qualche nube offuscava l’atmosfera. La temperatura del mare poi non era certo incoraggiante, ma il gruppo di tedeschi e di spagnoli che avevo quel giorno, per la gita col gommone nel parco naturale delle saline, era molto entusiasta. Costume da bagno, una maglietta e ciabattine da mare!
Al momento dell’imbarco avevano già tutti in mano pinne, maschera e snorkel, e non vedevano l’ora di essere in mare per tuffarsi e farsi una bella nuotata. Decisi quel giorno di fare un giro leggermente diverso dal solito, lasciando l’isola di Espalmador come ultima sosta invece che come prima. Questo in considerazione del fatto che verso sera è meglio restare asciutti che bagnati e ad Espalmador si può scendere sulla spiaggia semplicemente camminando con l’acqua a mezza coscia.
Cominciammo così l’escursione, con una sosta nella zona delle piscine naturali, dove faticosamente riuscii – dopo 30 minuti – a far uscire le persone dall’acqua, che nuotavano felici in mezzo ai fittissimi branchi di occhiate, che qui sono stanziali.
Proseguimmo poi per la zona delle grotte, dove nel pomeriggio qualche raggio di luce, essendo il sole più basso, riesce anche ad entrare, creando suggestivi riflessi.
Ci recammo poi a Cala Saona, che è un altro dei punti obbligatori da vedere a Formentera, con un mare che sfuma dal verde smeraldo all’azzurro turchese.
Infine, verso sera, prima di rientrare, facemmo rotta per l’Isola di Espalmador. Il traffico di barche fuori stagione era veramente ridotto, a parte qualche pescatore ed i traghetti che collegano Ibiza a Formentera. Eravamo ormai solo a un centinaio di metri dalla costa quando un grido – e il gesticolare di un cliente – attirò la nostra attenzione.
“I Delfini!”
Non si vedono molto di frequente, ciò dovuto soprattutto all’intenso traffico di barche che – facendo molto rumore – tendono ad allontanarli. Così, l’ultima sosta – che doveva essere all’asciutto – si trasformò in un ultimo bellissimo bagno.
La speranza di riuscire a vedere i delfini nuotare sott’acqua trattenne a lungo le persone in mare, fino a quando, dopo innumerevoli richiami, riuscii a richiamare tutti a bordo. Comunque, nonostante l’eccitazione generale delle persone ed il rumore prodotto, riuscimmo ad avvicinarci abbastanza per scattare qualche bella foto e tornare a casa con lo sguardo pieno di emozione e la sana stanchezza di una giornata trascorsa in mezzo al mare.
Il battesimo del mare: un’esperienza indimenticabile
Anche io, come la maggior parte dei subacquei ho iniziato così. Era l’anno della maturità – 1982 – e con il gruppo di amici eravamo andati a Rodi.
Di tutto avrei pensato tranne che di fare un battesimo subacqueo del mare. Ed invece eccomi lì a bocca aperta al porto di Rodi a leggere un manifesto di un centro immersioni che pubblicizza la possibilità di scoprire le meraviglie del mondo sommerso con l’attrezzatura subacquea!
Da sempre sogno e desiderio. Io ed un mio amico ci iscrivemmo subito per il giorno successivo. L’appuntamento alle 9 al pontile.
Quella notte per la grande eccitazione degli eventi a venire dormimmo pochissimo. Comunque alle 830 eravamo già pronti sul pontile. Ci imbarcammo e durante la navigazione la guida ci fece un briefing sommario su quello che dovevamo sapere e fare. Tutto rigorosamente in inglese. Più o meno capimmo, grazie soprattutto alla gestualità inequivocabile dei segnali manuali subacquei. Appena arrivati sul punto d’immersione ci misero l’erogatore in bocca e via in acqua. Mi ricordo però chiaramente che su una decina di persone che eravamo almeno tre o quattro abbandonarono subito e restarono in barca.
L’esperienza fu veramente indimenticabile e – dopo molti anni e con molta più esperienza – apprezzo ancora di più i fondamentali su cui Orcasub Formentera – oggi – basa la sua attività: il Briefing iniziale. Momento determinante, che viene fatto nella lingua originale del cliente, spiegando chiaramente i seguenti fondamentali argomenti:
- Compensazione.
- Respirazione.
- Segnali manuali subacquei.
- Muoversi sott’acqua.
- Svuotamento maschera.
- Recupero e svuotamento erogatore.
Non serve dilungarsi inutilmente sulla teoria, quindici/venti minuti, sono più che sufficienti. Abbiamo anche un breve video, sempre in lingua originale come supporto didattico.
Secondo Orcasub, è molto importante che il battesimo, almeno per la prima volta venga fatto da terra, partendo dalla spiaggia, cosa che da molta sicurezza a chi è alle prime armi. In questa maniera si ha la possibilità di fare gli esercizi subacquei necessari in non più di un metro d’acqua, rimanendo in ginocchio sul fondo e in caso di qualsiasi problema basta alzarsi in piedi e si è fuori dall’acqua.
Chi preferisce poi gli esercizi li può fare anche in piscina, un ambiente chiuso che trasmette una ancora più sicurezza e tranquillità. Chiaramente, offriamo anche la possibilità di fare il battesimo subacqueo dalla barca e per chi l’ha già fatto è sicuramente più divertente; per esperienza, per chi non lo ha mai fatto, sicurezza, successo e divertimento sono molto più alti partendo dalla spiaggia.
Il battesimo subacqueo del mare è solo un piccolissimo passo verso l’esplorazione e la conoscenza del mondo sommerso. Orcasub Formentera utilizza tutte le accortezze e precauzioni necessarie, con passione e professionalità, per far proseguire questa avventura subacquea meravigliosa che a molti ha cambiato la vita. Come a me.
The introductory dive: an unforgettable experience
I, like most divers so I started. It was the year of maturity-1982-and with the Group of friends were heading out to Rhodes.
Anything I would have thought except to make a diving baptism of the sea. But there I am dumbfounded at the port of Rhodes to read a manifesto of a dive center that advertises the ability to discover the wonders of the underwater world with scuba gear!
Always dream and desire. A friend and I got there right away for the next day. The appointment at 9 at the wharf.
That night to the great excitement of the events to come we slept very little. However at 830 we were ready on the jetty. Embarked and while browsing the Guide gave us a briefing summary on what I needed to know and do. All strictly in English. More or less we realized, thanks to unequivocal gestures of hand signals underwater. Just arrived on the dive it took the regulator in your mouth and away into the water. I remember clearly that about a dozen people who were at least three or four abandoned immediately and remained in the boat.
The experience was truly unforgettable and-after many years and with much more experience-I appreciate even more the fundamentals on which Orcasub Formentera-today-bases its activities: the initial Briefing. Defining moment, which is done in the original language of the client, explaining clearly the following fundamental topics:
- Compensation.
- Breathing.
- Underwater hand signals.
- Moving underwater.
- Empty mask.
- Recovery and emptying spout.
No need to dwell unnecessarily on the theory, 15/20 minutes, are more than enough. We also have a short video, always in the original language as a teaching aid.
According to Orcasub, it is very important that baptism, at least for the first time being made by land, starting from the beach, which from a lot of confidence in those who are beginners. In this way you have a chance to do the exercises divers needed no more than a metre of water, remaining on her knees on the bottom and if you have any problems just stand up and you're out of the water.
Those who prefer the exercises can make them even in the pool, a closed environment that conveys a more security and peace of mind. Clearly, we also offer the possibility of making the diving baptism from the boat and for those who have already done is definitely more fun; from experience, for those who never did, security, successful and fun are much higher from the beach.
Underwater sea baptism is only a tiny step towards the exploration and knowledge of the underwater world. Orcasub Formentera uses all precautions and precautions, with passion and professionalism, to continue this wonderful underwater adventure that many changed their lives. As to me.
La inmersión introductoria: una experiencia inolvidable
Me gusta más buceadores así que empecé. Era el año de madurez-1982-y con el grupo de amigos se dirigían hacia fuera a Rodas.
Nada hubiera pensado excepto para hacer un bautismo de buceo del mar. Pero allí estoy estupefacto en el puerto de Rodas, a leer un manifiesto de un centro de buceo que anuncia la posibilidad de descubrir las maravillas del mundo submarino con equipo de buceo!
Siempre sueño y deseo. Un amigo y yo llegamos enseguida para el día siguiente. La cita a las 9 en el muelle.
Esa noche a la gran emoción de los eventos por venir dormía muy poco. Sin embargo en 830 estábamos listos en el embarcadero. Se embarcó y mientras navega por la guía nos dio un resumen de información sobre lo que necesitaba saber y hacer. Todo estrictamente en inglés. Más o menos nos dimos cuenta, gracias a gestos inequívocos de señales de mano bajo el agua. Acaba de llegar en la inmersión llevó el regulador en la boca y en el agua. Recuerdo claramente que sobre una docena de personas que fueron al menos tres o cuatro abandonada inmediatamente y permaneció en el barco.
La experiencia fue inolvidables y-después de muchos años y con mucha más experiencia-valoro aún más los fundamentos sobre que bases de Orcasub Formentera hoy sus actividades: el Briefing inicial. Momento, que se realiza en el idioma original del cliente, explicando claramente los siguientes temas fundamentales:
- Compensación.
- Respiración.
- Señales de mano bajo el agua.
- Movimiento bajo el agua.
- Máscara vacía.
- Recuperación y vaciado de Caño.
No hay necesidad de detenerse innecesariamente en la teoría, 15/20 minutos, son más que suficientes. También tenemos un video corto, siempre en el idioma original como ayuda de enseñanza.
Según Orcasub, es muy importante eso Bautismo, al menos por primera vez se hizo por tierra, a partir de la playa, que de mucha confianza en aquellos que son principiantes. En esta forma usted tiene la oportunidad de hacer los buzos de ejercicios no necesita más de un metro de agua, permaneciendo de rodillas en la parte inferior y si tienes algún problema a pie y estás fuera del agua.
Aquellos que prefieren los ejercicios los pueden hacer incluso en la piscina, un entorno cerrado que transmite una mayor seguridad y tranquilidad. Claramente, también ofrecemos la posibilidad de realizar el bautismo de buceo desde el barco y para quienes ya lo han hecho es definitivamente más divertido; de la experiencia, para aquellos que nunca lo hizo, seguridad, éxito y diversión son mucho mayores de la playa.
Bautizo de mar bajo el agua es sólo un pequeño paso hacia la exploración y conocimiento del mundo submarino. Orcasub Formentera utiliza todas las medidas y precauciones, con pasión y profesionalismo, para continuar esta maravillosa aventura submarina que muchos cambiaron sus vidas. Como a mi.